La telenovela Icardi non è ancora conclusa
 Mercato
 29 Luglio 2016 Fonte:
Gazzetta dello Sport
L'attaccante vuole subito il rinnovo e soprattutto l'adeguamento di un contratto che pure era stato prolungato poco più di un anno fa
Un altro braccio di ferro da risolvere al più presto. Come se non bastasse il nodo-Mancini, l'Inter si ritrova a gestire lo strappo di Mauro Icardi verso il suo club. Con la complicazione che in questo caso si tratta di una triangolazione che comprende anche la moglie-manager del giocatore, Wanda Nara. Malgrado abbia recuperato dall'infortunio alla spalla sinistra accusato dopo un contrasto fortuito con D'Ambrosio durante l'allenamento svolto nella cittadella dello sponsor Nike, giovedì scorso nell'Oregon, l'attaccante nella notte tra mercoledì e giovedì non era nella distinta dell'amichevole pareggiata 1-1 contro l'Estudiantes. Come peraltro anticipato da Wanda, che ben prima aveva parlato di problema intestinale. Peccato che non solo lo stomaco di Mauro stia benissimo, ma anche che l'Inter si sia affrettata a spiegare che l'assenza precauzionale era dovuta alla solita spalla. Il capitano però aveva svolto regolarmente gli ultimi allenamenti, compresa una partitella. Ieri invece avrebbe detto di non sentirsela di giocare, limitandosi a un lavoro pre gara sul campo con gli altri assenti, Ansaldi e Gnoukouri, tra i cori dei tifosi interisti, accorsi in buona parte proprio per lui alla Red Bull Arena.
LA PROMESSA NON BASTA — Icardi insomma sta bene - tanto che poi ha partecipato alla sgambata nel mattino newyorkese, sotto agli occhi vigili del d.s. Piero Ausilio -, ma sta lanciando in punta di scarpini un messaggio alla società, evidentemente pilotato da Wanda. Vuole subito il rinnovo e soprattutto l'adeguamento di un contratto che pure era stato prolungato poco più di un anno fa, sino ad arrivare a quasi 4 milioni l'anno, di cui 2,6 di salario e 1,4 legati ai diritti di immagine. Nel giugno 2015 però la società si era impegnata a fare un ritocco più avanti, quando la situazione finanziaria del club fosse migliorata. Ecco perché da un mese Wanda è tornata alla carica. Ausilio e il presidente Thohir martedì nel quartier generale nerazzurro, al W Hoboken Hotel di Jersey City, hanno avuto un incontro con Mauro per spiegargli che a breve gli verranno incontro, allungando il contratto di un anno (quindi fino al 2020), con adeguamento. Il giocatore però non è uscito rasserenato dal vertice.
RISCHIO CONTAGIO — Vorrebbe infatti un segno concreto e immediato, che l'Inter invece intende fare non prima della chiusura di mercato. Anche perché il rischio mal di pancia, ma stavolta figurato, poi rischierebbe di allargarsi ad altri big della rosa che a loro volta andrebbero a battere cassa. Senza dimenticare l'obbligo di tenere entro certi parametri il monte ingaggi anche in chiave fair play finanziario. Mauro e Wanda però contano di mettere pressione all'Inter, forti (tra le altre, dice lei) della mega offerta arrivata dal Napoli. Perso Higuain e incassati 90 milioni, gli uomini di De Laurentiis sono pronti a investirne due terzi su Maurito. Al quale è stato offerto un ingaggio annuale di 6 milioni compresi i diritti di immagine.
IL NAPOLI NON SALE — La questione però sembrerebbe chiusa, visto che il Napoli ha deciso di non effettuare ulteriori rilanci per convincere l'Inter, quindi di non andare oltre ai 60 milioni già rifiutati da Suning, che non intende cedere alcun big. Eppure il Napoli nell'ultima settimana ha bussato quattro volte, alzando l'offerta sino a quella definitiva, con l'alternativa di 35 milioni più Manolo Gabbiadini. Anche perché Icardi è l'unico centravanti chiesto da Maurizio Sarri.
IRRITAZIONE — Se anche De Laurentiis dovesse rassegnarsi a fare con Gabbiadini e Milik, il mercato però rimarrà aperto per un altro mese abbondante. E quindi il tormentone Icardi rischia di trascinarsi pericolosamente per l'Inter. Tanto che, aspettando di capire quale sarà stavolta il disturbo, Wanda fa capire che suo marito non scenderà in campo nemmeno domani sera, nella partita che la squadra giocherà a Charlotte contro il Bayern Monaco di Carlo Ancelotti. Sarebbe una decisione pericolosa perché è vero che Mauro (ieri all'Onu ha consegnato una maglia nerazzurra ad Ahmed Alhendawi, segretario generale per la gioventù) non è sereno, ma è altrettanto vero che la società comincerebbe a spazientirsi del suo comportamento. Anche perché le intenzioni del club sono state chiarite al capitano: non ti vendiamo e ti adegueremo il contratto dal primo settembre in poi. Cercare lo scontro potrebbe essere controproducente. E sui social inizia a montare il malumore dei tifosi interisti. La sua presenza di ieri al Palazzo di Vetro suggerisce che lo strappo si possa ricucire. Con saggezza.
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